Morbo di Perthes

Morbo di Perthes: Cos’è e come riconoscerlo?

Il morbo di Perthes, o malattia di Legg-Calvé-Perthes, è una patologia che colpisce l’anca durante l’infanzia. Si verifica quando l’afflusso di sangue alla testa del femore (epifisi) si riduce drasticamente, causando una condizione nota come "necrosi avascolare". In pratica, la mancanza di sangue porta alla morte delle cellule ossee della testa femorale.

Come si sviluppa il morbo di Perthes?

In seguito all’interruzione del flusso sanguigno, la testa del femore attraversa diverse fasi:

  1. Rallentamento della crescita e addensamento osseo: La testa del femore diventa più densa.
  2. Schiacciamento e frammentazione: L’osso tende a fratturarsi.
  3. Ricostruzione: Il femore si rimodella gradualmente, con un risultato che può variare in base alla gravità del danno iniziale.


Le cause del morbo di Perthes

Le cause precise non sono ancora del tutto chiare, ma si ipotizzano diversi fattori, tra cui:

  • Problemi di coagulazione del sangue.
  • Microtraumi vascolari.
  • Alterazioni nell’ossificazione dell’epifisi.

La malattia colpisce prevalentemente i maschi (rapporto 4:1 rispetto alle femmine) e generalmente solo un’anca (85% dei casi). Sebbene non sia ereditaria, una lieve predisposizione familiare è riscontrabile nel 5% dei casi.

Quando si manifesta?

Può insorgere tra i 2 e i 13 anni, ma il picco si osserva solitamente tra i 4 e gli 8 anni.


Sintomi principali

Il primo segnale è spesso una zoppia, accompagnata da dolore localizzato:

  • Sedi del dolore: Inguine, coscia o ginocchio. È essenziale considerare che un dolore al ginocchio potrebbe in realtà provenire dall’anca.
  • Caratteristiche del dolore: Si aggrava con l’attività fisica e migliora con il riposo.
  • Assenza di febbre o sintomi generali.

Un esame clinico rivela spesso una limitazione nei movimenti dell’anca, in particolare nella rotazione e nell’abduzione.


Diagnosi del morbo di Perthes

Per confermare la diagnosi, è necessario distinguere il morbo di Perthes da altre condizioni che colpiscono l’anca nei bambini, come:

  • Sinovite transitoria.
  • Infezioni osteoarticolari.

Gli strumenti diagnostici includono:

  1. Visita clinica.
  2. Esami del sangue (solitamente normali in questa patologia).
  3. Ecografia e radiografia: La radiografia rimane il test più utile per le fasi conclamate della malattia. In stadi iniziali, quando i segni radiologici non sono ancora evidenti, una risonanza magnetica può essere dirimente.



Evoluzione della malattia

Il morbo di Perthes si sviluppa attraverso quattro fasi radiografiche:

  1. Addensamento: L’osso appare più compatto.
  2. Frammentazione: Il nucleo si divide in parti.
  3. Ricostruzione: La testa del femore si riorganizza.
  4. Deformità residua: L’aspetto finale può variare da sferico a gravemente deformato, influenzando la funzionalità articolare.

Prognosi e fattori di rischio

La prognosi dipende da:

  • Segni clinici: Come obesità o contratture muscolari.
  • Segni radiografici: Presenza di calcificazioni laterali, sublussazione, o segni specifici come il "segno di Gage".
  • Severità del coinvolgimento: Valutata con la classificazione di Herring, che divide i casi in gruppi da A a C in base al danno laterale dell’epifisi.


Trattamento del morbo di Perthes

Obiettivi principali del trattamento:

  • A breve termine: Preservare la mobilità articolare.
  • A medio termine: Mantenere la testa del femore centrata nell’acetabolo.
  • A lungo termine: Garantire una forma sferica della testa femorale per prevenire artrosi precoce.

Trattamento conservativo:

Include:

  • Fisioterapia.
  • Riduzione del carico con stampelle o carrozzine.
  • Esercizi in piscina o cyclette.
  • Periodi di trazione per alleviare contratture muscolari.

Il ruolo dei tutori:
I tutori, un tempo molto utilizzati, sono ormai abbandonati a causa della scarsa efficacia dimostrata.

Trattamento chirurgico:


Nei casi più gravi, è possibile ricorrere a interventi chirurgici, come osteotomie femorali o pelviche, per mantenere la testa del femore centrata. È fondamentale intervenire precocemente, idealmente durante le fasi iniziali di frammentazione, per ottenere i migliori risultati.

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