Il piede torto congenito è una delle deformità più comuni in ambito ortopedico pediatrico, con un'incidenza che varia da 1 a 2 neonati su 1000. Si manifesta prevalentemente nei maschi e può interessare uno o entrambi i piedi. Questa condizione si sviluppa durante la gravidanza, intorno al terzo mese, ed è caratterizzata da una serie di alterazioni strutturali del piede che ne compromettono la forma e la funzionalità.
Il piede torto congenito è una deformità complessa che coinvolge ossa, muscoli, legamenti e tendini del piede. Le caratteristiche principali includono:
La deformità è rigida, cioè non può essere corretta manualmente, e non migliora spontaneamente.
Il piede torto congenito può essere identificato già durante la gravidanza, attraverso l’ecografia morfologica eseguita nel secondo trimestre. Alla nascita, la diagnosi è confermata da un esame clinico.
È importante distinguere il piede torto vero da altre condizioni che possono somigliare alla deformità, come il piede torto posizionale, che è più lieve e solitamente correggibile con semplici manipolazioni.
Le cause del piede torto congenito
Le cause precise non sono del tutto comprese. Tuttavia, si ritiene che fattori genetici e ambientali possano avere un ruolo. Esistono forme isolate, chiamate idiopatiche, e forme associate a sindromi o altre condizioni mediche.
Il trattamento del piede torto congenito è fondamentale per permettere al bambino di camminare normalmente e senza dolore. Oggi, il metodo Ponseti è riconosciuto a livello mondiale come il trattamento di elezione. Questo metodo rivoluzionario prevede più fasi:
Il trattamento inizia idealmente entro poche settimane dalla nascita, ma ha un’ ottima efficacia anche nei bambini grandi e mai trattati ( negletted). Attraverso manipolazioni delicate e l’applicazione di gessi progressivi, il piede viene gradualmente riportato alla posizione corretta. Ogni settimana, il gesso viene sostituito, con miglioramenti graduali fino alla completa correzione della deformità.
In circa il 70-80% dei casi, per correggere l’equinismo è necessario un piccolo intervento chiamato tenotomia. Si tratta di una procedura minimamente invasiva ( il bisturi utilizzato è quello oftalmico), eseguita in anestesia locale o leggera sedazione, a cui farà seguito un ultimo gesso in massima dorsiflessione.
Una volta corretta la deformità, è essenziale prevenire le recidive. Il bambino dovrà indossare un tutore (scarpe collegate da una barra) che mantiene i piedi in una posizione adeguata.
Il protocollo prevede l’uso del tutore per circa 23 ore al giorno nei primi mesi, con un progressivo ridimensionamento delle ore fino a indossarlo solo durante il sonno, generalmente fino ai 5-6 anni. La collaborazione dei genitori è cruciale per il successo di questa fase.
Nonostante la deformità sia stata corretta nei primi mesi di vita, esiste un rischio significativo di recidiva del piede torto congenito. Questa può manifestarsi in forma parziale (ad esempio solo equinismo) o totale (deformità in equino-varo-supinazione).
È fondamentale riconoscere la recidiva tempestivamente. Controlli periodici e una valutazione accurata dei piedi sono essenziali per monitorare eventuali peggioramenti e intervenire prontamente.
Nei bambini piccoli, le recidive possono essere trattate con gessi progressivi (recasting) e, se necessario, allungamento percutaneo del tendine di Achille.
La difficoltà principale è legata all’applicazione dei gessi nei bambini più consapevoli, per cui è importante adottare accorgimenti per favorire la collaborazione.
Nei bambini oltre i 3-3,5 anni, le recidive spesso richiedono la trasposizione del muscolo tibiale anteriore all’esterno. Questa procedura consiste nel trasferire l’inserzione del muscolo sul dorso laterale del piede per prevenire ulteriori recidive. I risultati sono generalmente positivi, ma è essenziale monitorare i pazienti fino alla maturità scheletrica.
Il rischio di recidive è maggiore fino ai 4-5 anni, ma non scompare completamente durante la crescita. Tra le problematiche più comuni ci sono:
Il trattamento deve essere personalizzato, cercando di limitare le procedure invasive. In casi complessi, possono essere necessarie osteotomie o artrodesi, da riservare solo a deformità severe o persistenti.
Il metodo Ponseti è altamente efficace: oltre il 90% dei casi di piede torto idiopatico viene corretto con successo. Grazie a questo trattamento, i bambini possono camminare, correre e praticare sport senza limitazioni.
Tuttavia, è fondamentale monitorare regolarmente il bambino attraverso visite di controllo. In alcuni casi, possono verificarsi recidive che richiedono ulteriori interventi, come manipolazioni, gessi o procedure chirurgiche minori.