Displasia evolutiva dell’anca (DEA)

Displasia evolutiva dell’anca (DEA)

Displasia evolutiva dell’anca (DEA) nei bambini

La displasia evolutiva dell’anca è un’anomalia dello sviluppo dell’articolazione tra testa del femore e bacino (acetabolo), che si verifica durante la vita intrauterina. Può presentarsi in diverse forme:

  • Displasia acetabolare: la testa del femore è centrata, ma l’acetabolo è poco profondo, aumentando il rischio di artrosi precoce.
  • Sublussazione o lussazione: la testa del femore non è correttamente posizionata, richiedendo interventi terapeutici per ripristinare i corretti rapporti articolari.

L’importanza della diagnosi precoce

Una diagnosi tempestiva è fondamentale per prevenire complicazioni, ridurre le tempistiche di trattamento e ridurre la necessità di interventi invasivi.

Lo screening neonatale, con la manovra di Ortolani e l’ecografia delle anche da eseguire nelle prime settimane di vita ( fra la 4^ e 6^ settimana*), consente di individuare i casi di displasia e indirizzare il trattamento.


*O'Beirne JG, Chlapoutakis K, Alshryda S, Aydingoz U, Baumann T, Casini C, de Pellegrin M, Domos G, Dubs B, Hemmadi S, Karantanas A, Kolovos S, Kraus T, Zhao L, Maizen C et alInternational Interdisciplinary Consensus Meeting on the Evaluation of Developmental Dysplasia of the Hip. Ultraschall Med. 2019 Aug;40(4):454-464.

*Area pediatrica 202021(2):61-65.Agostiniani R,Atti G, Bonforte R et al.

Trattamenti: dall’uso di divaricatori alla chirurgia

Il percorso terapeutico dipende dall’età del bambino e dalla gravità della condizione:

Nei primi mesi di vita

In questa fase, la displasia dell’anca può spesso essere trattata con metodi non invasivi:

  • Displasia lieve: è sufficiente seguire posture corrette e monitorare lo sviluppo se la diagnosi avviene  entro le prime settimane di vita. Se la diagnosi avviene dopo i tre mesi  c'è indicazione all'introduzione di divaricatori.
  • Sublussazione o lussazione: si utilizzano divaricatori ortopedici (come l’arnese di Pavlik o il divaricatore di Tübingen) per mantenere l’anca in una posizione che favorisca lo sviluppo dell’articolazione. Questi dispositivi vengono adattati al quadro clinico e utilizzati inizialmente a tempo pieno.

Dai 6 ai 18 mesi

Con l’aumentare dell’età, lo spazio per trattamenti con divaricatori diminuisce. Se necessario, si procede con:

  • Riduzioni incruente: in anestesia, l’articolazione viene riposizionata e stabilizzata con un gesso.
  • Chirurgia: nei casi più complessi, si esegue una riduzione cruenta, rimuovendo ostacoli anatomici per ripristinare la corretta conformazione dell’anca.

Oltre i 18 mesi

Quando la diagnosi avviene tardivamente, è spesso indispensabile un intervento chirurgico combinato con osteotomie (correzioni ossee) e altri tempi chirurgici sui tessuti molli per ottenere e mantenere la centratura dell’articolazione.

Obiettivi del trattamento

L’obiettivo principale è ottenere una centratura stabile e precoce dell’anca, consentendo uno sviluppo normale dell’articolazione, evitando zoppia ( nei quadri di lussazione ) e minimizzando il rischio di artrosi precoce. Al tempo stesso, è importante minimizzare i rischi di complicazioni, come la necrosi della testa del femore, attraverso tecniche precise e un monitoraggio costante.


Il ruolo dell’Ortopedico pediatrico

Con un approccio personalizzato, ma seguendo protocolli ed evidenze scientifiche internazionali, il ruolo dell’ortopedico pediatrico è  quello di supportare le famiglie durante tutto il percorso di cura, dalla diagnosi ai controlli post-trattamento.

Individuare e trattare precocemente la displasia dell’anca significa migliorare la qualità della vita del bambino, riducendo il ricorso a interventi invasivi e prevenendo complicazioni a lungo termine.


Sedi e ambulatori

La Dr.ssa Salvatori riceve a:
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